Wednesday, September 27, 2006

LOUIS ARMSTRONG al Festival di Sanremo 1968

Il 1968 è un’anno di novità anche per il Festival della canzone italiana di Sanremo. La manifestazione compie 18 anni ed è ancora un evento importante e seguito (la decadenza inizierà tra il 1973 e il 1974). Si impongono nuovi autori come Lucio Battisti e Paolo Conte, presenta Pippo Baudo al posto di Mike Bongiorno, e ci sono due grandi del jazz: Louis Armstrong e il vibrafonista Lionel Hampton.
Hampton ha il compito di riproporre alla sua maniera i motivi delle canzoni in gara, per ricordarle al pubblico. Il grande Satchmo, invece, è addirittura in gara, in coppia con la bella somala Lara Saint Paul (v.► foto), con Mi va di cantare una canzone di Bonassisi-Bertero-Valleroni stile dixieland anni Venti piuttosto «leggerinaۛ» ma orecchiabile che, però, si classificherà soltanto al 13º posto.
Scriveranno, forse esagerando, che il Sanremo 1968 è stato all'insegna del black power, ma in effetti per la prima volta si sono alternati sul palco del Festival grandi nomi come Dionne Warwick, Ertha Kitt, Louis Armstrong, Shirley Bassey, Lionel Hampton, Sarah Vaughan (che però, all’ultimo, non si presentò), Lara Saint Paul… e le voci black, lo sappiamo tutti, sono praticamente insuperabili!! La presenza di Armstrong è servita ad attirare l'attenzione mondiale sulla manifestazione, come hanno confermato tutti i giornalisti stranieri presenti al Festival, anche se è risultata fine a se stessa. Louis Armstrong non aveva ben capito la dinamica della manifestazione non aveva capito che doveva sottoporsi al giudizio di 650 persone scelte a caso e riunite in 26 giurie, (e forse è stato meglio così, altrimenti forse si sarebbe offeso!), né che il suo tempo era limitato ai tre minuti della canzone in gara… Dopo aver eseguito Mi va di cantare, era partito con un altro pezzo, sicuro di fare uno show completo e un imbarazzatissimo Pippo Baudo, a malincuore, ha dovuto praticamente togliergli la tromba di bocca ed accompagnarlo fuori dal palcoscenico. Pier Quinto Cariaggi, il produttore e marito di Lara Saint Paul che aveva portato Satchmo a Sanremo, non gli aveva detto la completa verità sul Festival e sul suo meccanismo. Louis passò le sue giornate sanremesi chiuso in camera in albergo sorbendosi litri di spremute d'arancio e consumando decine di fazzoletti di lino. E' stato uno dei pochi che sul palco aveva l'aria di chi è lì per divertirsi: in effetti, oltre a non aver capito bene cosa stesse facendo, non aveva nulla da perdere. Molti componenti dell'orchestra di Hengel Lualdi che lo accompagnava avevano le lacrime agli occhi quando Armstrong trillò con la sua tromba il breve fraseggio dal timbro inconfondibile. Quei professori d'orchestra, trent'anni prima, studiavano al conservatorio i musicisti classici ma le loro preferenze andavano a Natalino Otto e al jazz americano di cui Armstrong era ambasciatore e re.
Sanremo 1968 si conclude con la vittoria di Sergio Endrigo, con
Canzone per te, cantata in coppia con un altro grande straniero, il brasiliano Roberto Carlos, mentre Celentano, terzo con Canzone, non accettando il verdetto, decide di non cantare il suo pezzo e abbandona la sala.

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